Ex fonti lavatoie
Le Fonti Lavatoie di Asciano sono uno degli angoli più suggestivi del centro storico, dove storia, architettura e memoria popolare si incontrano. Inaugurate il 17 aprile 1871, furono costruite per offrire un luogo pubblico e igienico in cui lavare i panni, in un periodo in cui molte abitazioni, soprattutto nei quartieri più popolari, non disponevano di acqua corrente.
Storia
Il progetto, firmato dall’ingegner Lorenzo Pini, previde la demolizione di una porzione delle mura medievali e della storica Porta del Comune (nota anche come Porta della Copra), un tempo ingresso meridionale del borgo. La scelta della posizione non fu casuale: l’edificio sorge infatti in prossimità di due antiche gore (canali d'acqua), un tempo utilizzate per alimentare due mulini comunali già attivi nel Trecento.
Per secoli, qui si trovavano i cosiddetti molendinum de supra e molendinum de subtus, due mulini ad acqua ricordati dalle fonti fin dal 1325. Questo sistema idraulico fu sfruttato anche per alimentare le nuove fonti, garantendo un continuo flusso d’acqua e quindi condizioni ottimali per l’uso quotidiano.
Le Fonti Lavatoie divennero ben presto un luogo di ritrovo per le donne del paese, un centro di vita sociale, di scambio e di racconto. Rimasero in uso fino agli anni ’50 del Novecento, per poi essere progressivamente dismesse. Restaurate negli anni ’30 e successivamente tra il 1952 e il 1958, le fonti furono infine recuperate e valorizzate negli anni Ottanta come spazio espositivo e culturale.
Oggi l’edificio conserva tutto il fascino della sua originaria funzione e racconta una storia fatta di acqua, lavoro e comunità: un piccolo gioiello di architettura sociale nel cuore delle Crete Senesi.