Caserma dei Carabinieri-ex Casa del Fascio
L’attuale Caserma dei Carabinieri di Asciano occupa un edificio dalla storia complessa e significativa, legata ai cambiamenti politici e sociali del Novecento.
Storia
La struttura fu originariamente progettata come Casa del Fascio, nell’ambito del piano urbanistico promosso dal podestà Gino Tesi nel 1934. La costruzione iniziò nel 1935, utilizzando i fondi ricavati dalla soppressione del Circolo Operaio, e fu affidata all’ingegnere senese Armando Sabatini. Il progetto prevedeva anche un cinematografo interno, elemento ricreativo comune nelle sedi fasciste dell’epoca.
L’inaugurazione avvenne il 27 novembre 1938, alla presenza del gerarca Achille Starace, come testimoniato da documenti comunali e fotografie storiche. Il paese venne decorato con drappi, bandiere e stendardi, e la cerimonia si svolse con sfilate e comizi pubblici nel vicino stadio "G. Marconi".
Architettura
Architettonicamente, l’edificio era caratterizzato da una torre littoria (mai completata nel suo rivestimento in travertino), da un balcone per le arringhe e da un corpo semicircolare che riportava la data “Anno XVII dell’Era Fascista”, ovvero il 1938.
Con la caduta del regime, nel 1948 l’edificio fu privato delle decorazioni fasciste e destinato a sede della Casa del Popolo, funzione che mantenne fino ai primi anni Cinquanta. Dal 1951 ospita in modo continuativo la Caserma dell’Arma dei Carabinieri, mentre l’ex sala cinematografica fu riconvertita in alloggi di servizio nel 1982.
Situata fuori Porta Massini, in località “il Prato”, la struttura è oggi una testimonianza concreta dell’architettura del Ventennio e della sua riconversione a usi civili e istituzionali nel dopoguerra.